
Il cliente sempre più al centro del rapporto Banca-Impresa
Gli anni 20 del nuovo millennio sono stati, e tutt’ora sono un cocktail di sfide che Famiglie, Imprese, Stati e Istituti Finanziari si trovano ogni giorno ad affrontare. Allo stesso tempo, un contesto così sfidante apre le porte a nuove opportunità e modi di relazionarsi e fare business tra gli agenti economici.
Il susseguirsi di shock esogeni imprevedibili, eventi macroeconomici e geopolitici degli ultimi anni ha cambiato profondamente il rapporto Banca-Impresa. Giovedì 7 luglio, nella splendida cornice dell’hotel Excelsior di Pesaro, se ne è discusso durante il convegno dal titolo “Business, l’informazione è tutto”, organizzato dalla Banca di Pesaro Credito Cooperativo.
Ad aprire l’evento è stato Paolo Benedetti, Direttore Generale dell’istituto pesarese che ci ha tenuto a ribadire come «l’attuale contesto economico-finanziario è sempre più competitivo e la Banca ha un forte interesse a consolidare il proprio rapporto con i clienti, al fine di ottenere una conoscenza approfondita di questi ultimi, così da trasferire valore nel tempo tra le due realtà, alimentando fiducia e fedeltà».
Nel rapporto Banca-Impresa l’obiettivo dell’istituto bancario deve essere quello di creare strutture interne che si «focalizzino a 360 gradi sul cliente e sui suoi obiettivi di business, così da garantire una crescita sostenibile di lungo termine e in linea con l’ambiente esterno dell’azienda», ha sottolineato il DG Benedetti.
Durante il convegno è intervenuto uno dei massimi esperti in tema bancario, il Professor Giacomo De Laurentis, docente ordinario presso l’Università Bocconi di Milano. Il Prof De Laurentis ha concentrato il suo speech sull’importanza gestionale e regolamentare del profilo qualitativo nella relazione Banca-Impresa. «Nel perseguire una corretta analisi qualitativa del contesto aziendale e riuscire a integrarla con l’analisi finanziaria, i dati sono sì importanti, ma fondamentale è la forma mentis dell’analista. Questo deve essere in grado di dare una valutazione, sia statica rivolta al presente, che dinamica rivolta al futuro, dell’azienda nel suo complesso coerentemente con i fattori critici di successo/insuccesso, nonché i punti di forza e debolezza aziendali», ha spiegato il Professore. «Nel perseguire tale processo di valutazione i soli dati non bastano, e se la conoscenza dell’azienda a 360 gradi è il punto di partenza, risulta poi fondamentale non fare l’errore di non tenere in debita considerazione l’evoluzione del contesto competitivo esterno. La banca deve lavorare a fianco del cliente nel continuo, accompagnando i cambiamenti passo passo», ha concluso De Laurentis.